Riflessione sul Bando di concorso del Premio GRIN 2008

Diciamolo subito, senza girarci troppo intorno: il bando del premio Amilcare G. Ponchielli 2008, ideato e organizzato dal GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale), non ci piace.
Questa la frase che fin dall’inizio ci lascia perplessi:

UniCredit Group acquisirà opere del miglior progetto fotografico per un valore di 5.000 euro

La situazione è questa: un fotogiornalista, per partecipare al concorso, presenta una ventina di fotografie in formato digitale, che saranno valutate da una giuria, la quale sceglierà un vincitore.
Al vincitore sarà presentata la lista delle immagini, scelte tra quelle presentate, che Unicredit Group intende acquistare. Queste fotografie saranno valutate 5.000 euro.
Il fotografo a questo punto intascherà il premio e lo utilizzerà:

“per completare un progetto, per coprire i costi di un progetto espositivo di un lavoro già realizzato o per contribuire ai costi di un’eventuale pubblicazione.”

In definitiva, ciò che si vince con questo “premio” è l’opportunità di poter vendere delle fotografie al Gruppo Bancario Unicredit. Ma un premio, secondo il senso comune e anche il dizionario è “una somma di denaro che si conferisce come riconoscimento di un merito o per la vittoria riportata in una gara”. In questo caso, invece, la somma conferita al vincitore viene data in cambio di una vendita di fotografie.

A parte il fatto che non si tratta di una vendita dai contorni chiari, perché non sono specificati:

1 - il numero di fotografie che il fotografo deve cedere,
2 - in che formato devono essere,
3 - con quale tecnica devono essere stampate,
4 - se è prevista una tiratura massima,
5 - se è previsto un montaggio o una cornice.
6 – il tipo di utilizzo che l’acquirente intende farne, ovvero che ampiezza di (eventuale) cessione di diritti è stata prevista.
7 – se la cifra è da intendersi al netto o al lordo delle ritenute fiscali, di quelle previdenziali e dell’IVA.

E soprattutto, a fronte di una cifra che il compratore si impegna a versare, chi decide il “quanto” e il “come” dell’oggetto della transazione? Il compratore stesso? Il fotografo? Un giudice super partes?
Troppe incertezze, ci sembra, e di tipo sostanziale, non accessorio.

Rimane la seconda parte del bando, là dove stabilisce che il vincitore potrà utilizzare questa somma di denaro “per completare un progetto, per coprire i costi di un progetto espositivo di un lavoro già realizzato o per contribuire ai costi di un’eventuale pubblicazione.” Questa richiesta è arbitraria, a nostro parere, dato lo scambio “danaro in cambio di fotografie” già avvenuto come descritto sopra.

In sostanza, in cambio del premio il vincitore dovrebbe sia cedere delle fotografie, che peraltro vengono scelte (in qualità e quantità) da chi assegna il premio, sia, in aggiunta, anche impegnarsi a utilizzare quella cifra per uno scopo ben preciso. Ma quella cifra cifra è stata ricevuta in cambio di una merce e dunque non c’è stato un vero “premio”. E non ci sembra legittimo chiedergli altro.

A noi sembra insomma che la formulazione del premio di quest’anno sia poco trasparente nelle norme che lo regolamentano.

Il premio Amilcare G. Ponchielli, arrivato alla sua quinta edizione, è stato fino ad oggi una buona opportunità per i giovani fotogiornalisti italiani per far conoscere il lavoro fatto e per finanziare, anche se in misura assai modesta, un progetto in corso d’opera.

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Abbiamo chiesto al GRIN alcuni chiarimenti e precisazioni in merito alle questioni sollevate e ai nostri dubbi.
Ci ha risposto Mariateresa Cerretelli, presidente del GRIN:

Rispondo alle osservazioni relative al Premio Ponchielli 2008 a nome del direttivo del Grin (Gruppo Nazionale Redattori Iconocrafici).
UniCredit Group quest' anno contribuisce con un "premio d'acquisto" di 5.000 euro al vincitore della quinta edizione del Premio Amilcare G.
Ponchielli 2008.
Questo premio significa che il fotografo vincitore deciderà con Walter Guadagnini, membro della giuria del Premio e
responsabile della collezione UniCredit& Art, quante e quali opere del progetto prescelto entreranno nella collezione del gruppo bancario.
Il valore delle opere sarà determinato in base alle quotazioni di mercato del fotografo.
Formato di stampa e ogni altra decisione tecnica spetterà al fotografo stesso.
La mostra di presentazione del progetto realizzato - e questo è un evento economicamente non trascurabile - verrà prodotta (stampe, cornici, assicurazioni) e fatta circolare in Italia a cura di Fnac Milano.
Quest'anno quindi, più che mai, il Premio Ponchielli è un'eccellente opportunità per i giovani fotogiornalisti per completare e far conoscere il proprio lavoro.

Sperando di essere stata abbastanza chiara ed esaustiva.
Vi invio i nostri più sinceri saluti.
Mariateresa Cerretelli
Presidente del GRIN

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