A chi spetta il copyright sul poster-simbolo di Obama?

  • firma: Shepard Fairey (elaborazione grafica a partire da una foto di Mannie Garcia (AP)

Questo ritratto di Barack Obama, dipinto in rosso bianco e blu e accompagnato dalla scritta Hope, “speranza”, è entrato nella storia come il simbolo della campagna elettorale del primo Presidente di colore degli Stati Uniti. L’immagine è stata riprodotto su migliaia di poster e gadget vari e ha fornito ulteriore occasione di visibilità al suo autore: l’artista americano Shepard Fairey. Sfortunatamente per lui, parte della visibilità mediatica gli sta derivando anche da una pubblicità negativa, visto che l'Associated Press ha pubblicamente accusato l’artista di violazione delle leggi sul copyright.

  • firma: Mannie Garcia (AP)
  • fonte: New York Times, 10/02/2009

Fairey, denuncia la celebre agenzia di stampa, ha rielaborato il volto del Presidente a partire da una foto scattata, nel 2006, da un fotografo dell’AP, Mannie Garcia, durante una visita di Obama al National Press Club di Washington. Per rispettare le leggi sul copyright, l’artista avrebbe potuto utilizzare l’immagine solo dopo aver preso i contatti con AP e dopo aver contrattato e ottenuto un’esplicita autorizzazione dalla stessa. L’agenzia sperava di raggiungere una “soluzione amichevole” con i legali dell’artista, ma quest’ultimo ha contrattaccato facendo causa all’AP, sostenendo di essersi comportato correttamente: secondo lui l’opera non riproduce in maniera pedissequa il ritratto di Garcia, e dunque egli non avrebbe violato il diritto d’autore, perché il suo intervento creativo avrebbe profondamente trasformato la natura dell’immagine. Il lavoro di Fairey, si legge nel testo della citazione, avrebbe così creato una “immagine grafica di fortissimo impatto, astratta e stilizzata, portatrice di un significato nuovo e potente in grado di trasmettere un messaggio radicalmente diverso”.

I legali dell’artista sostengono che il caso rientra nel cosiddetto “fair use” (“utilizzo legittimo”o anche “utilizzo leale”) previsto dalla legge americana sul diritto d'autore , che consente, pur con qualche limitazione, l’utilizzo di materiali soggetti a copyright per particolari scopi didattici, di studio, di ricerca, di critica o informativi. Anche l’Italia ha recentemente recepito, almeno in parte, la normativa sul “fair use”, pur essendo ancora aperta la questione dei decreti attuativi della legge (vedi ad esempio qui ).

Il dibattito sulla questione è acceso e gli esperti di diritto esprimono opinioni discordanti in materia, in particolar modo da quando la digitalizzazione dei contenuti testuali, acustici e visivi e la loro diffusione su Internet ha reso assai più complessa - e addirittura messo in discussione - l’intera questione del diritto d’autore, delle sue violazioni e degli “usi legittimi”.

Per avere un'idea dei temi in discussione, si può partire da questi link in lingua italiana sull'argomento:
creativecommons.it
copyleft-italia.it
wikipedia.org

D’altra parte, a complicare ulteriormente la faccenda, l'autore della foto originale, Mannie Garcia, che nel frattempo non lavora più con l’agenzia AP, ha dichiarato di non avere intenzione di fare causa a Fairey, pur rivendicando il copyright della foto (anche se non è stato per ora chiarito che genere di norme contrattuali avesse firmato a suo tempo con l’Associated Press). “Non giustifico in alcun modo le persone che usano immagini scaricate da Internet – ha detto Garcia in un’intervista - ma credo che questa sia una situazione più unica che rara. In ogni caso, lasciando da parte tutte le questioni legali, sono molto orgoglioso della mia fotografia, dell’uso artistico che ne ha fatto Fairey e del risultato che ha ottenuto”.

  • firma: Mannie Garcia (AP)
  • fonte: dal PDF della denuncia presentata da Fairey

Da notare, e non è un particolare da poco, che Fairey, nella sua denuncia , non fa riferimento alla fotografia di Obama da solo, ma alla fotografia, molto simile ma non identica, in cui appare anche un altro personaggio accanto a lui. Questo permette ai suoi legali di sostenere che l'artista ha effettivamente utiizzato soltanto un particolare della foto, cosa che avvalorerebbe ulteriormente la tesi difensiva del "fair-use".

Casi analoghi di accuse di violazione del copyright che coinvolgevano elaborazioni grafiche a partire da immagini fotografiche si sono presentati già in passato. Si veda, tra gli altri, ad esempio il contenzioso, al momento ancora irrisolto, tra il fotografo Kelly Fajack, una cui fotografia è stata rielaborata e stilizzata in maniera inequivocabile per produrre una banconota del paese africano del Burundi (vedi: PDNonline ).

E ricordiamo, in Italia, la recente sentenza (novembre 2008) a favore del fotografo Mauro Davoli, da una cui fotografia sono stati ricavati dei dipinti ad olio "riprodotti in modo pedissequo" da parte dell'artista Giuseppe Muscio. Quest'ultimo è stato condannto alla multa di 40 (quaranta) euro oltre al pagamento delle spese processuali. ( maggiori dettagli qui )

Monica Nardini

Fonti:

New York Times
PDNonline
Aphotoeditor