“L'umanità è stata derubata da gente che ha solo i soldi nella propria mente” (John H. White)

  • didascalia: Protesters march outside The Chicago Sun Times Thursday, June 6, 2013, in Chicago in opposition the the Sun Times Media Group laying off 28 full time photographers . About 100 people picketed outside the newspaper's headquarters, chanting and carrying signs that read “Save the photogs” and “The Sun-Times is out of focus.”
  • firma: M. Spencer Green/AP
  • fonte: willradio.tv.online
  • titolo articolo: Protesters Rally Against Chicago Sun-Times Photo Layoffs
  • nota: http://will.illinois.edu/news/story/protesters-rally-against-chicago-sun-times-photo-layoffs

I fotografi di staff (staff photographers) sono quei fotogiornalisti assunti da testate editoriali per realizzare servizi in esclusiva, con la garanzia di fornire immagini utili e impeccabili. Presenza caratterizzante nelle redazioni dei quotidiani statunitensi, sono figure pressoché sconosciute nel panorama editoriale italiano. Spesso vengono presi come esempio di lungimiranza dell’informazione estera, la quale è da sempre consapevole che attendibilità giornalistica e superamento della concorrenza si costruiscono nel tempo, anche - se non soprattutto - grazie all’unicità e all’alta qualità di immagini pubblicate seguendo precise norme etico-deontologiche. Nel piccolo mondo del giornalismo italiano conta l’opinionista, il giornalista di penna tuttologo; nel giornalismo internazionale le foto d’autore hanno lo stesso valore degli editoriali e i fotografi di staff, scelti tra i migliori professionisti sulla piazza, ne sono la dimostrazione.

Di pochi giorni fa è però la notizia che il noto quotidiano Chicago Sun Times ha licenziato in tronco tutta la redazione fotografica, lasciando a spasso qualche decina di fotografi interni. Svolta epocale? Mica tanto. La decisione deriva da precisi intenti economici. Secondo il nuovo editore è dovuta all’esigenza di ridurre gli eccessivi costi di alcuni lavoratori. Per contro, secondo alcuni lavoratori deriva dal tentativo di ottenere maggiori profitti il cui beneficiario sarebbe solo l’editore. Comunque la si pensi sono le motivazioni che hanno spinto al licenziamento dei soli fotografi ad essere interessanti. Si legge in una nota della proprietà: “Il business del Sun-Times sta cambiando rapidamente e il nostro pubblico è costantemente alla ricerca di più contenuti video insieme alle notizie. Abbiamo fatto grandi progressi nel soddisfare questa richiesta e si concentrano sul rafforzamento delle nostre capacità di comunicazione con il video e con gli altri elementi multimediali. Il Chicago Sun-Times continua ad evolversi con i nostri clienti esperti di tecnologie digitali, e, di conseguenza, abbiamo dovuto ristrutturare il modo in cui gestiamo il multimedia, inclusa la fotografia, attraverso la rete.” 

Che significa? Ma soprattutto: perché sono solo i fotografi di staff a farne le spese?

La risposta la si dovrebbe intuire in un’interessante nota interna che Craig Newman, direttore editoriale del Sun-Times, ha inviato ai dipendenti e che poi è stata pubblicata per intero dal giornalista Robert Feder sulla sua pagina facebook (ve ne consiglio vivamente la lettura).

  • fonte: pagina Facebook di Robert Feder
  • titolo articolo: MEMO TO SUN-TIMES EDITORIAL STAFF FROM MANAGING EDITOR CRAIG NEWMAN
  • nota: https://www.facebook.com/pages/Robert-Feder/175146445841142?ref=stream

Vi si legge: “Nei prossimi giorni e settimane, lavoreremo con tutti i dipendenti del settore editoriale per addestrarvi ed equipaggiarvi il più possibile al fine di produrre i contenuti di cui abbiamo bisogno”. Newman continua evidenziando le aree chiave di interesse e specifica che sono la fotografia realizzata con iPhone, il video, il montaggio e i social media. Saranno dunque i giornalisti interni ad essere addestrati per realizzare contenuti multimediali (tra cui le fotografie, ma solo tramite iPhone), magari affiancati da free lance ingaggiati per ogni occasione. Ma perché non i fotografi di staff? Perché non impiegare risorse già presenti in redazione che questi strumenti sanno già utilizzare e hanno utilizzato? Perché non mantenere almeno una parte dello staff fotografico interno? Perché non garantirsi qualità, quantità, esperienza, correttezza ed esclusività delle immagini? Non è dato sapere. Certo è che da un editore che usa termini come “business” e “clienti” per identificare la sua attività e il suo pubblico, non ci si può aspettare lungimiranza, ma solo un atteggiamento molto “italiano” (e non è un complimento).

"Ho imparato più volte come l'occhio di un fotografo professionista sia in grado di vedere e di esprimere le cose in un modo che io non so fare. A quanto pare qualche manager può vedere ed esprimere cose che non riesco a capire. Perché questo non ha senso" ha detto Bernie Lunzer presidente di Newspaper Guild, sindacato dei lavoratori nei mass media.

Hanno premuto un bottone e cancellato un’intera cultura del fotogiornalismo. L'umanità è stata derubata da gente che ha solo i soldi nella propria menteha aggiunto John H. White, fotoreporter del Sun-Times vincitore del Premio Pulitzer nel 1982 nella categoria Feature Photography.

In queste due semplici (seppur retoriche) citazioni c’è tutta l’essenza del fotogiornalismo, che si rivolge ai cittadini tutti offrendo strumenti di comprensione della realtà con un linguaggio universale. Dall’altra parte sta l’imposizione di chi pensa solo a conservare la sua posizione dominante, comprensibile e utile solo ad una élite. Una bella differenza.

  • didascalia: From the Chicago Newspaper Guild
  • fonte: JimRomenesko.com
  • titolo articolo: Save the Chicago Sun-Times Photographers rally set for Thursday morning
  • nota: http://jimromenesko.com/2013/06/04/save-the-sun-times-photographers-rally-set-for-thursday/