Sardegna Oggi: «Negato il diritto di cronaca»

Tensioni tra un giornalista e alcuni agenti di polizia, durante una manifestazione sindacale svoltasi a Cagliari a fine settembre. Secondo quanto riferito dalla redazione del quotidiano online Sardegna Oggi, un collaboratore del giornale sarebbe stato costretto a cancellare alcune foto scattate durante i «tafferugli tra operai di Alcoa e polizia», ritraenti un agente della Digos ferito e l'ambulanza conseguentemente intervenuta.

 

«Durante quei concitati momenti – si legge in un articolo ("Negato a SardegnaOggi il diritto di cronaca") – il cronista è stato bloccato da quattro agenti che, dopo averlo identificato, lo hanno costretto a cancellare dalla memoria fotografica le immagini appena scattate. Nonostante le proteste, il redattore ha dovuto pulire la memoria. Ovviamente tale comportamento è stato un abuso e abbiamo deciso di far tutelare il nostro lavoro e nostro diritto di cronaca dall'Ordine dei Giornalisti».

 

Due giorni dopo il fatto, come ha fatto sapere anche l'Ordine dei Giornalisti della Sardegna, c'è stato un confronto-chiarimento in questura tra i protagonisti dell'accaduto: «L'Odg – si legge in un comunicato– ha difeso l'operato del fotoreporter nell'esercizio del fondamentale diritto-dovere di cronaca e ha espresso l'auspicio che vengano rafforzati i rapporti tra organi di polizia e operatori dell'informazione, rapporti tradizionalmente caratterizzati dal massimo rispetto reciproco. Al termine della riunione, per il cui risultato l’Odg ha manifestato soddisfazione, tutti i partecipanti hanno assunto l'impegno ad agire in questa direzione».

 

Il giornale, che si è detto a sua volta soddisfatto di come si è conclusa la vicenda, nell'articolo indicato fa presente, comunque, che «tutto si sarebbe risolto più amichevolmente se, anzichè ordinare, la polizia avesse chiesto cortesemente alla nostra redazione la non pubblicazione delle immagini. Dopo aver verificato che nelle immagini non ci fossero altre "notizie" da raccontare ai nostri lettori, Sardegna Oggi avrebbe senz'altro accolto la richiesta e ognuno di noi, giornalisti e agenti di polizia, ci saremmo sentiti rispettati, ciascuno nel proprio ruolo».