Identica foto di copertina per due testate concorrenti

  • firma: Gill Cohen / Magen/Reuters
  • fonte: L'Espresso
  • titolo articolo: BASTA
  • nota: foto di copertina a tutta pagina

L'Espresso e Panorama, i due maggiori settimanali d’informazione italiani, sono usciti in edicola il giorno 21 marzo 2002 con la stessa foto di copertina.

Un lettore medio si chiederà stupefatto come ciò sia possibile.

Anche noi fotografi professionisti che operiamo nel campo dell’informazione ci chiediamo con altrettanto stupore come ciò sia stato possibile.

Le ipotesi che si possono fare sono molte.

Ne proponiamo qualcuna, senza la pretesa di suggerire quella più verosimile.

  • firma: Gill Cohen / Magen/Reuters
  • fonte: Gill Cohen / Magen/Reuters
  • titolo articolo: GUERRA SENZA FINE
  • nota: foto di copertina a tutta pagina

1.Coincidenza fortuita. Tra le migliaia di fotografie disponibili quotidianamente in abbonamento con le principali agenzie internazionali, le due redazioni, una a Roma e una a Segrate (MI) hanno scelto in piena autonomia ed indipendenza proprio la stessa immagine e l’hanno impaginata nella stessa identica maniera. Nel calcolo delle probabilità, un evento assai poco probabile. Reso soltanto leggermente meno improbabile dal fatto che pochi giorni prima il fotoreporter Raffaele Ciriello era stato ucciso da una raffica di mitra mentre si sporgeva dietro ad uno spigolo di casa a Ramallah. Proprio come sta facendo il soldato nella foto.

2.Spionaggio industriale. Qualche “gola profonda” ha passato l’informazione sulla scelta della foto di copertina di uno dei due settimanali a qualche “orecchio teso”che era in ascolto nell’altra redazione. Per motivi francamente imperscrutabili.

3.Volontà di omologazione. I due settimanali hanno volontariamente scelto di uscire con la stessa foto di copertina, con un’azione concordata. Per motivi ancor più imperscrutabili.

Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima.

A noi non sembra un episodio molto edificante e testimonia una insensibilità tutta italiana alle potenzialità del giornalismo fotografico.

Marco Capovilla