Stefano De Luigi

Pornoland

Le fotografie di Stefano de Luigi, e il testo di Martin Amis che le accompagna, ci guidano in questa terra, tra attori capaci di prestazioni straordinarie (anche se non proprio da Actor’s Studio), registi in grado di girare un intero film in un solo giorno, set improvvisati, plot quasi inesistenti e scenografie sempre uguali l’una all’altra.
Il viaggio, con le sue tappe a Berlino, Budapest, Parigi, Tokyo, Los Angeles, non è fatto di facili moralismi, giudizi affrettati e ansie di redenzione. Lo sguardo di Stefano De Luigi, come le parole di Martin Amis, raccontano con meraviglia e sincero rispetto, a volte divertimento e ironia, un mondo poco noto fatto di colori soffusi e crudezze efferate, corpi contorti e scoppi di risa, tenerezze inaspettate e situazioni al limite dell’assurdo.
gli americani hanno speso 8 miliardi di dollari nell’industria del sesso. E la quantità di denaro diventa ancora più grande, di qualsiasi altro business del mondo se si considerano i profitti di tutti i paesi che nel mondo sono coinvolti nell’industria del porno.

Qualunque cosa sia e qualunque cosa faccia, potete lamentarvi del porno ma non potete rifiutarlo. Parafrasando Falstaff: mettete al bando il porno e metterete al bando il mondo intero.
Martin Amis