Augusto Valeriani

Il giornalismo arabo

Dai poeti e dagli intellettuali che si ritrovavano nei suq alle conduttrici di Al Jazira.
Un percorso che passa dai diversi sistemi politici interni arabi, che hanno creato non pochi e cruciali problemi riguardo alla libertà editoriale per loro rigidità culturale.
Fino al 1996, data della vera rivoluzione mediatica nel mondo arabo, quando l’emiro del Qatar investì un’ingente quantità di denaro nella creazione dell’emittente satellitare Al Jazira. La massiccia presenza di giornaliste con un alto grado d’istruzione e il dialogo su argomenti prima considerati tabù interrompono l’uso strumentale dei mass-media da parte dei leader politici e la televisione diventa il luogo dove il potere viene messo in discussione e non più sostenuto o celebrato: evoluzione del mezzo televisivo ma anche della società araba in generale.
Non solo: la presenza di una voce araba influenza il modo di fare informazione in occidente, dove sarà impossibile non tenere conto di fonti di notizie altre rispetto a quelle finora considerate le uniche attendibili. Grazie al nuovo giornalismo arabo "l'occidente ha perso il monopolio della verità" (Alessandro Di Rienzo su Megachip). Il libro è uno strumento di comprensione - essenziale, chiaro, agile, efficace - di un giornalismo senz’altro diverso da quello occidentale, per cultura e per vicende storiche.

Augusto Valeriani è dottorando di ricerca in media, comunicazione e sfera pubblica presso l’Università di Siena. Collabora al corso di Media & Conflict - Medio Oriente della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna.