Scrivere una recensione sull’autobiografia di Don McCullin è, per un fotografo, qualcosa di delicato e brutale allo stesso tempo.
Ponderare le parole per definire la realtà vissuta da uno dei più “efficaci” fotogiornalisti di guerra nella storia della fotografia è difficile.
Questo fotografo ha visto tra i peggiori posti del mondo e quanto scrive è supportato dalle foto. Possiamo affermare che ha affrontato il cuore della tenebra.
Il buio da cui neppure la luce riesce a fuggire.
Le ripercussioni che questo ha avuto sulla sua vita privata sono state semplicemente “negative”.
Confrontarsi con la politica e le necessità storiche del suo paese lo ha portato su tutti i fronti di guerra, più o meno brutali, tanto da arrivare a scrivere:-“ho visto bambini in fiamme, vecchi a pezzi”. E non è fantascienza.
Subendo in pieno l’evoluzione dell’editoria che ha allontanato, con diverse strategie, la realtà “visibile”, da lui e da molti altri fotografata, per proporre solo modelli di notizie e di realtà più commerciali e commerciabili.
Si: questo è un libro da leggere e avere. Consigliato a tutti i fotografi e addetti ai lavori che sentano il bisogno di capire dove siamo, nel fotogiornalismo, e perché ci siamo arrivati. Come se bastasse una voce.
Donazione
Sostieni la nostra associazione versando un contributo sul CC di Banca Etica intestato a: