Concorsi con cessione totale dei diritti delle immagini inviate

I concorsi con cessione totale dei diritti delle immagini inviate evidentemente stanno diventando una prassi consolidata che aziende, istituzioni pubbliche e private stanno utilizzando come pretesto per cercare immagini a costo zero. Alla serie di segnalazioni comparse ultimamente in queste liste ne aggiungiamo un'altra: quella del Concorso "Delightful Night" lanciato da Vogue Italia in collaborazione con Coca-Cola Light. Nel bando di concorso è scritto - riportiamo testualmente - "Il concorso è aperto a fotografi professionisti e dilettanti di tutto il mondo. (...) Tra i finalisti sarà decretato un vincitore che riceverà come premio: la pubblicazione della foto su Vogue Italia nel numero di Dicembre 2003 e l'utilizzo della foto come soggetto di una pubblicità esterna di Coca-Cola Light nel 2003/2004. Gli autori delle migliori foto pubblicate e il vincitore non riceveranno alcun compenso." In questo caso si è addirittura arrivati a definire la pubblicazione come un premio!
Da anni Fotografia & Informazione denuncia la deplorevole regola per cui nel panorama fotografico italiano - soprattutto in campo editoriale - ciò che più conta non è la qualità estetica, informativa e soggettiva di un'immagine, ma il suo basso costo. La fotografia è vista come illustrazione che riempie degli spazi piuttosto che come strumento di informazione o di comunicazione. In un sondaggio che riprendiamo dal testo dell'Associazione Nazionale Fotografi Professionisti Tau Visual "Manuale di introduzione alla fotografia professionale" figurano, in proposito, dei dati che ci sembrano significativi: secondo tale indagine statistica il 72% delle riviste italiane richiede (preferisce) immagini di alta qualità tecnica e il 56% richiede immagini di alta spettacolarità, solo il 16% vuole immagini inedite, solo il 20% immagini in esclusiva e solo il 3% immagini d'autore. Ovvero: le caratteristiche delle fotografie preferite dalle riviste sono quelle che qualsiasi fotoamatore oggigiorno può ottenere con l'utilizzo di buone attrezzature a sua disposizione sul mercato, mentre gli elementi che fanno la differenza, ossia quelli che dovrebbero far diventare la fotografia un valore aggiunto per i prodotti editoriali, vengono messe in secondo piano. Il contrario di ciò che avviene in molti paesi stranieri dove la capacità di un autore di offrire un punto di vista personale tramite l'immagine fotografica è considerata fattore determinante (in certi casi indispensabile) non solo per la pubblicazione ma anche per la buona riuscita di ogni numero di una rivista.
Facile dunque indire concorsi rivolti ad un pubblico amatoriale, in grado comunque di fornire un prodotto fotografico tecnicamente valido e probabilmente anche spettacolare in cambio esclusivamente di un momento di gloria.
Ma l'aspetto preoccupante sta nel coinvolgimento di professionisti: i concorsi in questione si rivolgono apertamente anche a fotografi professionisti e ne vedono la partecipazione.
E' chiaro che i motivi di questa situazione - tipicamente italiana - sono da cercarsi soprattutto in una serie di carenze storiche: carenza di cultura fotografica, carenza di formazione professionale adeguata, carenza di un'informazione degna di questo nome, carenza di condizioni economiche stabili. Il risultato è che alcuni fotografi professionisti - per un comprensibile istinto di sopravivenza - si aggrappano ad una scialuppa barcollante rischiando di trascinare tutti al naufragio e provocando la reazione di coloro che, dall'interno di un'imbarcazione ormai starcarica, fanno di tutto per allontanarli - per un altrettanto comprensibile e identico motivo.
Inutile dunque colpevolizzare i partecipanti (ma d'altronde ci sembra che nessuno lo abbia fatto), utile invece agire congiuntamente sul piano dell'informazione, con una campagna (un comunicato unico) da far sottoscrivere a tutte le associazioni di categoria (comprese quelle che raggruppano i fotografi dilettanti), e inviare a tutti i soci, ai diretti interessati (gli organizzatori dei concorsi in questione), alle scuole di fotografia, ma soprattutto a riviste di settore e organi di stampa in generale. Con lo scopo di portare a conoscenza di tutto il vasto pubblico che ruota intorno alla fotografia le argomentazioni che rendono questa prassi della cessione dei diritti delle immagini inviate un premio per chi i concorsi li organizza e un sicuro fallimento per chi vi partecipa.
Fotografia & Informazione si rende fin d'ora disponibile ad iniziative che vadano in tale direzione.